PAESAGGI DI ME. MAPPE E AROMI PER UNA BIOGRAFIA MIGRANTE.


Un  paesaggio  dai contorni incerti, frastagliati, misteriosi. Ora impervi ora distesi, abitati da sentimenti, incontri, luoghi. Da percorrere in nave, a piedi, a volo d’uccello, corteggiandone i confini, attraversando frontiere e rievocandone le rivoluzioni e l’aroma, tracciandone direzioni che da sempre seguiamo e altre ancora da immaginare. Se la nostra vita avesse una mappa, forse somiglierebbe a questa. L’abbiamo cercata in un fondo di caffè.

In questo laboratorio di narrazione autobiografica e simbolica rivolto a operatori che si occupano di migranti, racconto il percorso formativo  per circumnavigarci e tornare cambiati da un nuovo sguardo. La ricompensa di ogni viaggio.

Per prendere il largo ci aiuta una poesia di Pierluigi Cappello, e una tazzina di caffè.

Il caffè può essere un caffè
qualsiasi, l’ordinazione anche
ma quando attendo
stretto dall’ansia di chi attende
faccio delle mie dita tempesta
agitando gli spiccioli che ho in tasca;
di sicuro laggiù
nel buio di cotone dei calzoni
puoi ascoltare teste e croci
sovvertirsi e rincorrersi,
nell’affollato tintinnio
di metallo
avvertire l’attrito
di ciò che prima era verso
ricomporsi in recto
e mentre ansia, burrasca
diradano in bonaccia al passo
della cameriera che appare
sospettare tu
– il miliardesimo eletto –
di avere ritenuto in tasca
la direzione e il senso
dell’universo intero

Pierluigi Cappello, da “Azzurro Elementare”

 

Lasciamo un po’ di caffè in  fondo alla tazzina. Lo rovesciamo. Come avessimo pennelli, giochiamo con la tazza e il cucchiaino, spargendo l’aroma sul foglio fino a…  

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… comporre  una mappa simbolica e immaginaria:  la mappa della nostra vita!

Ne costeggiamo(corteggiamo) i confini ricavando terre emerse, fantastiche, misteriose, evocative.

Mappe della memoria o dell’immaginario?

Cerchiamo nella nostra mappa simbolica analogie con i “luoghi” della nostra vita reale intesi come momenti- fasi-emozioni-stagioni-passaggi particolari, ecc. Diamo un nome ad ognuno collegandoci metaforicamente ad una terminologia  cartografica… per farne una affettuosa geografia:

Il ponte delle vie intrecciate

L’isola della figura unica

La rotta della libertà

La penisola dei giochi amati

I sentieri del ritorno

L’isola delle amicizie

Il gorgo dei affetti perduti

Aroma(n)tiche contemplazioni: contempliamo le nostre mappe e ci chiediamo quali sono le rotte (esistenziali, di senso, di ricerca, di desiderio, ecc.)che da tutta la mia vita seguiamo/percorriamo? Diamo loro un nome ripercorrendole con la mente e ri-cercandole nel nostro paesaggio… ne raccontiamo la storia.

 

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”

Marcel Proust

 

 

 

 

 

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