La violenza sulle donne ci riguarda. In quanto persone, figli, padri, fratelli, compagni, mariti, insegnanti, educatori. Come maschi ci sentiamo coinvolti e partecipi della lotta che le donne di ogni latitudine e appartenenza, hanno da tempo intrapreso contro la violenza di genere e il femminicidio, verso un necessario e non più rinviabile cambiamento culturale. Per  una  relazione tra i generi basata sul  rispetto, sul reciproco riconoscimento così come sul contrasto alla  violenza in ogni ambito della vita civile e sociale, nelle scuole, in famiglia, sul lavoro, nelle relazioni comunitarie. E’ tempo di tirare fuori le parole, attributi importanti e quantomai necessari per riflettere, rielaborare, raccontare, condividere il nostro punto di vista a partire da noi stessi, vero antidoto all’indifferenza e alla cultura sessista e prevaricatrice. Per rivendicare anzi  la bellezza e la specificità di un sapere e una cultura della cura, dell’accudimento, della solidarietà, della capacità di dialogo al maschile. Aldilà di sterili vittimismi o colpevolizzazioni.