I CONFINI DEL MONDO. Se il virus ci apre gli occhi.



Guardando la mappa della Cina scattata dalla Nasa prima e dopo l’epidemia del coronavirus e tratte da questo articolo: https://www.repubblica.it/ambiente/2020/03/01/news/effetto_coronavirus_la_nasa_in_cina_lo_smog_e_diminuito249972530/ref=fbpr&fbclid=IwAR2_BxKfzueNWrSnlkna6KqkkV2l5TAFnQ5jrdhzjWR3FL7QHk7HJSMf81o,  ne sono impressionato. In poco piu di un mese dall’espansione dell’epidemia del coronavirus, un microscopico organismo, impercettibile alla vista ha potuto piu di ogni decreto, ogni politica, ogni movimento ecologista e ambientalista e di tutte le ‘Grete’ della terra. Le immense nuvole cariche di tutti i gas letali che conosciamo e che intasavano i cieli si sono improvvisamente dissolte. I confini della terra sono ora visibili, percepibili, netti, ripuliti e ci fanno comprendere in modo chiaro quanto un modello di sviluppo orientato al massimo profitto sia mefitico per la nostra salute. Proprio la stessa che cerchiamo di tutelare in questi giorni in ogni modo. Come per i vaccini, tramite i quali un piccolo male cura un grande male stimolando la reazione resiliente dell’organismo, abbiamo letteralmente visto, che e’ possibile e in tempi brevissimi, cambiare radicalmente direzione. Anzi ne siamo stati obbligati. Oikos, il dio della dimora comune, non si lascia beffare. Certo tutto questo ha costi enormi, l’intera economia fondata sul paradigma del pil sta barcollando poiche viene meno il motore sul quale ha prosperato finora: il consumo infinito, compulsivo, ininterrotto in una logica di deregulation collettiva, animata dall’illusione ingenua che le conseguenze di una costante predazione di risorse fragili e limitate, non si sarebbe ritorta proprio contro chi le perpetrava, minacciandone la sopravvivenza. Circolarmente. L’epidemia ci sta facendo scoprire e imparare la profonda e indissolubile trama di connessione e interdipendenza che tiene insieme l’organismo di cui facciamo parte, il pianeta terra. Come ne usciremo? Cosa apprenderemo da tutto cio’? Quali mutamenti concreti ricadranno sulla nostra visione del mondo e soprattutto sulle nostre azioni? Come un organismo che esce rafforzato da una lunga malattia avendo sviluppato gli anticorpi per farvi fronte, sapremo trasformarla in una salubre lezione? Contemplando i confini del mondo dal balcone del tempo, siamo come bambini meravigliati con le braghe corte e le gambe a penzoloni, ne respiriamo la bellezza ritrovata forse anche per un giorno solo, mondo anche noi.

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