Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere la legna e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito. (A.de Saint-Exupéry)
Un atelier di scrittura i(n)spirato alla simbologia marina.
“Il mare e la scrittura di sè condividono lo stesso movimento: incarnano la vita, le indicano una rotta”.
Scrivere di sé attraverso il mare è allora navigare nella propria vita. Il mare, dice Cecile Guerard, in “Piccola filosofia del mare”, ha una saggezza intrinseca che stimola il pensiero; un bagno o una passeggiata sulla spiaggia hanno un potere salvifico e rigenerante che manda in frantumi i pregiudizi e libera dal narcisismo, guarisce i nostri corpi e allo stesso tempo solleva dalle angosce.
Presso la biblioteca di Orzinuovi, in provincia di Brescia, era novembre, di giovedì, passeggiando sulle nostre spiagge, contemplando l’orizzonte, sostando su uno scoglio, divenire risacca, balenando in burrasca e ri- nascere.
Alla ricerca del mare che c’è in noi. Una talassoterapia dell’anima.
Beppe Pasini (Brescia 1962)
Sono psicologo, psicoterapeuta della famiglia e formatore.
Docente di Pedagogia Sperimentale all’Università Statale di Brescia
Collaboro con la cattedra di Pedagogia della Famiglia all’Università di Milano Bicocca dove svolgo attività di ricerca e didattica. Mi dedico in particolare ai temi della cura educativa in contesti della marginalità e del lavoro sociale; della salute mentale, dell’apprendimento esperienziale.
Faccio parte di G.R.A.S.S. un laboratorio “in erba” di pratiche e sguardi sistemici in contesti educativi annesso a Philo, scuola superiore di pratiche filosofiche di Milano. Socio della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Ar).
Amo le cime innevate, il suono e il colore delle parole, le storie da allevare e mettere al mondo
Mostra tutti gli articoli di Beppe Pasini